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Kundalini Yoga

Sono fermamente convinta che nella vita le cose non avvengano mai per caso, che non siamo noi a cercare loro ma spesso siano proprio loro ad arrivare a noi. E' quello che mi è accaduto  col Kundalini YOGA,  che tuttora pratico e che ho portato all'interno delle mie pratiche teatrali. Harnal Preet Kaur è il mio nome spirituale.

Amante degli sport individuali, competitivi, in cui si suda e si fa fatica, ero convinta che lo yoga fosse uno sport (e già qui ero in errore) per chi non avesse voglia di faticare o per le persone di una certa età; una sorta di ginnastica dolce per pigri o vecchi. Mai nella vita avrei pensato di fare YOGA.

Poi, durante un periodo difficile della mia vita, lo Yoga mi ha invitata in palestra. Figurati il mio scetticismo! Solo il pensiero di stare ferma in una posa assurda mi annoiava. Così mi sono fiondata in biblioteca e ho cercato dei libri che mi facessero vedere i lati nascosti di questa pratica millenaria. Ci doveva pur essere qualcosa di interessante, no? Un libro in particolare colpì la mia attenzione, parlava di un certo Kundalini Yoga... che buffo nome! Presi il libro e andai a casa. 

Lo divorai in pochissimo tempo e, immediatamente dopo, andai a cercare se ci fossero corsi di Kundalini Yoga vicino a casa. E sì, c'era un corso, grandioso!

Era la primavera del 2017, da allora non ho più smesso di praticare il Kundalini Yoga.

Ma cosa è? Il Kundalini Yoga è una scienza e una tecnologia per accedere alla propria energia creativa. Più VERO di questo non c'è nulla, ma è così difficile da credere che l'unico modo per capire davvero cosa sia il Kundalini è quello di praticarlo, di provarlo, di SENTIRLO. Solo SENTENDO i benefici di questa tecnica è possibile capirne la POTENZA.

Non sto a scrivere un trattato sul Kundalini, su internet potete trovare tantissimi siti che lo fanno, molto probabilmente anche meglio di come potrei spiegarlo io che non sono una veterana.

Da attrice, regista e scrittrice, vorrei invece parlare dei benefici che questa pratica apporta a chi fa teatro, canta, suona o in generale a tutti coloro che svolgono una attività creativa.

Facevo Kundalini da poco quando, in un teatro di Napoli, mi trovai a dover affrontare un monologo molto forte e psicologicamente violento. Mi piaceva molto, ma ogni volta richiedeva un consistente dispendio di EMOZIONI e di energie: ne uscivo sempre esausta e mai soddisfatta appieno, forse perché non mi davo mai totalmente. Quel giorno, dietro le quinte, decisi di mettere in pratica due meditazioni che avevo imparato. Così feci tre minuti di respirazione profonda a narici alternate (una delle respirazioni basilari del Kundalini) e successivamente una meditazione per la centratura (intesa come concentrazione sul qui e ora). Poi entrai in scena e feci il monologo.

Mi resi subito conto di possedere una consapevolezza incredibile di ogni parte del mio corpo e della mia mente. Ero sul pezzo come da tempo non mi accadeva, ero lì e solo lì, nessuna delle mie energie si disperdevano altrove, vedevo le persone giù dal palco con una freddezza e un distacco allarmante, come se fossero al di là di uno schermo, mentre io ero totalmente coinvolta e presente al di qua dello stesso.

Credo, quel giorno, di aver dato il cento per cento.

Da allora ho iniziato a notare che alcuni Kriya avevano un effetto sulla mia parte creativa, altre sulla concentrazione, altre sull'equilibrio, altri potenziavano il mio respiro e quindi la mia voce, altre invece avevano benefici sulla salute in generale. Ho iniziato a rendermi conto che dopo alcune classi o addirittura durante alcune meditazioni, la mia mente creava, oppure "si chiariva".  Stavo ottenendo più risultati con lo yoga che con anni di studi teatrali. 

 

Proprio in quanto attrice, credo di vedere i punti di incontro fra il teatro e lo yoga, e desidero quindi utilizzare quest'ultimo per aiutare gli attori, i musicisti, i cantanti, a sviluppare al massimo le loro potenzialità. Desidero dar loro quegli strumenti, che a me non furono dati, per trovare più facilmente la concentrazione, per non farsi prendere dal panico prima di un concerto, per sviluppare meglio le proprie capacità creative, per scrivere, comporre, concentrarsi, respirare, fare chiarezza,  trovare l'equilibrio e la centratura necessari al processo creativo o alla performance. Credo di poterlo fare proprio perché non sono una insegnante di yoga, ma una attrice che usa lo yoga.

 

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