Istruttore di Yoga Kundalini



photo @ Benyamin Bohlouli
IL MEGLIO SUL PALCO E SUL TAPPETINO
Io e il Teatro
Sono salita sul palco per la prima volta a quindici anni. Ricordo ancora la posizione esatta in cui mi trovavo all'apertura del sipario, le luci di sala filtrare da sotto la grande tenda rossa, il battito del cuore e il mio respiro. Ero Ecuba e, sin dalla prima battuta, ho capito che con la musica sarebbe sfumata anche la paura. Nel secondo atto interpretavo Shylock.
Era la compagnia teatrale della mia scuola, una delle prime negli anni Ottanta. Da lì, il teatro non mi ha più lasciata.
Formazione
Fin dall'inizio del mio percorso, ho sentito il bisogno di approfondire e sperimentare diversi linguaggi espressivi.
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Accademia Antoniana d'Arte Drammatica di Bologna (1990)
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Ho studiato con docenti come Gianfranco Rimondi, Marina Pitta, Salvo Nicotra, Giuseppe Caruso e Mauro Bertocchi.
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Studi complementari
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Storia del Teatro e della Musica al D.A.M.S.
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Canto con Patrizia Lotito
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Formazione attoriale con Oscar De Summa
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Stage teatrale con Jao Mota (drammaturgo portoghese)
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Stage di Teatrodanza con Michele Abbondanza
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Teatro di narrazione con Marco Cavicchioli
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Teatro e disabilità con lo psicoterapeuta e regista Stefano Masotti
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Premi e riconoscimenti
Nel 1990 ho ricevuto il Premio Hystrio alla Vocazione (all’epoca Premio Montegrotto Europa per il Teatro) come miglior attrice emergente. In giuria, nomi del calibro di Antonio Attisani, Fabio Battistini, Marco Bernardi, Giancarlo Ricci, Ugo Ronfani, Andrea Bisicchia.
Primi passi nel teatro (Anni '90)
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Associazione teatroAlato
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Ricorda con rabbia di J. Osborne
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La lezione di E. Ionesco
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Porterò una rosa bianca, adattamento del monologo di Molly Bloom tratto dall’Ulisse di James Joyce
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Regia e produzioni teatrali (dal 2009 al 2020)
Dopo una pausa dedicata alla maternità, nel 2009 ho ripreso il mio percorso nel teatro con una nuova prospettiva, firmando la regia di diverse produzioni.
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Regia e scrittura teatrale
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Mettiti comodo poi divenuto Il trip (2009-2020)
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Susan Shakespeare racconta
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Mozart, la musica danza nel cuore della domestica
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Desiderando la libertà (2013-2018), in collaborazione con il Museo della Resistenza di Bologna, Burattingegno e il Teatro Comunale di Castello d’Argile
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Regia e arti visive
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Alchimie di bianco e nero – una performance teatrale che ha rappresentato per me un’opportunità preziosa per unire diverse forme d’arte: la fotografia di Roberta Giusti, la musica di Francesco Pepe e i testi di Mia Graziano.
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Progetto Matria (2016)
E poi… è arrivato il COVID, che ha lasciato un buco nero nel mondo dello spettacolo. Un vuoto dentro il quale è scivolata anche la mia capacità di memorizzare testi lunghi e che ha cambiato ritmi, prospettive e anche il mio modo di stare in scena.
Attività attuale
Oggi, sempre più di rado salgo sul palco come attrice protagonista: scelgo con cura i testi, perché devono coinvolgermi profondamente per spingermi a farlo. Oggi mi dedico principalmente all’insegnamento, alla regia e al lavoro di acting coach per compagnie teatrali. Guidare attori e allievi nel loro percorso di crescita artistica è ciò che più mi appassiona e dove sento di poter offrire il meglio della mia esperienza.
Anche per questo, con Salamba, ho sviluppato un corso per allenare la memoria e la concentrazione attraverso lo yoga, unendo ancora una volta le mie competenze per offrire strumenti concreti a chi lavora con la voce e il corpo.
Io

Io e lo Yoga
Sono fermamente convinta che nella vita nulla accada per caso. Spesso non siamo noi a cercare le cose, ma sono loro a trovarci. Ed è esattamente quello che mi è successo con il Kundalini Yoga.
Amante degli sport individuali, competitivi, quelli in cui si suda e si fatica, ero convinta che lo yoga fosse una pratica per chi non avesse voglia di impegnarsi troppo. Un'attività dolce per pigri o per persone di una certa età. Mai e poi mai avrei pensato di praticarlo.
Eppure, in un periodo difficile della mia vita, lo yoga è arrivato a bussare alla mia porta. Lo ha fatto con discrezione, invitandomi a entrare in una palestra. Puoi immaginare il mio scetticismo! Solo l’idea di stare ferma in una posa assurda mi annoiava. Così mi sono fiondata in biblioteca, volevo capire se dietro questa pratica millenaria si nascondesse qualcosa di più, e un libro in particolare attirò la mia attenzione: parlava di Kundalini Yoga. Che nome buffo, pensai. Lo presi, lo lessi in pochissimo tempo e poi corsi a cercare un corso vicino a casa. E sì, c’era!
Era la primavera del 2017. Da allora non ho più smesso di praticare Kundalini Yoga.
Kundalini Yoga e creatività
Cosa è Il Kundalini Yoga? E' una scienza e una tecnologia per accedere alla propria energia creativa. Più VERO di questo non c'è nulla, ma è così difficile da credere che l'unico modo per capire davvero cosa sia il Kundalini è quello di praticarlo, di provarlo, di SENTIRLO. Solo SENTENDO i benefici di questa tecnica è possibile capirne la POTENZA.
Non sto a scrivere un trattato sul Kundalini, su internet potete trovare tantissimi siti che lo fanno, molto probabilmente anche meglio di come potrei spiegarlo io che non sono una veterana.
Da attrice, regista e scrittrice, vorrei invece parlare dei benefici che questa pratica apporta a chi fa teatro, canta, suona o in generale a tutti coloro che svolgono una attività creativa.
Facevo Kundalini da poco quando, in un teatro di Napoli, mi trovai a dover affrontare un monologo molto forte e psicologicamente violento. Mi piaceva molto, ma ogni volta richiedeva un consistente dispendio di EMOZIONI e di energie: ne uscivo sempre esausta e mai soddisfatta appieno, forse perché non mi davo mai totalmente. Quel giorno, dietro le quinte, decisi di mettere in pratica due meditazioni che avevo imparato. Così feci tre minuti di respirazione profonda a narici alternate (una delle respirazioni basilari del Kundalini) e successivamente una meditazione per la centratura (intesa come concentrazione sul qui e ora). Poi entrai in scena e feci il monologo.
Mi resi subito conto di possedere una consapevolezza incredibile di ogni parte del mio corpo e della mia mente. Ero sul pezzo come da tempo non mi accadeva, ero lì e solo lì, nessuna delle mie energie si disperdevano altrove, vedevo le persone giù dal palco con una freddezza e un distacco allarmante, come se fossero al di là di uno schermo, mentre io ero totalmente coinvolta e presente al di qua dello stesso.
Credo, quel giorno, di aver dato il cento per cento.
Da allora ho iniziato a notare che alcuni Kriya avevano un effetto sulla mia parte creativa, altre sulla concentrazione, altre sull'equilibrio, altri potenziavano il mio respiro e quindi la mia voce, altre invece avevano benefici sulla salute in generale. Ho iniziato a rendermi conto che dopo alcune classi o addirittura durante alcune meditazioni, la mia mente creava, oppure "si chiariva". Stavo ottenendo più risultati con lo yoga che con anni di studi teatrali.